Solo ora, seduta di fronte alla mia scrivania, ho la giusta tranquillità per descrivere tutto quello che mi è successo in poco più di 24 ore. Innanzitutto vorrei ringraziare il mio Pata, senza la sua serenità, sarei finita in preda all'ansia per l'ennesima volta. E invece no, la giornata di ieri me la sono gustata appieno, seguendo una semplice ricetta: giusta emozione e tanti sorrisi.
Mercoledì sera era tutto pronto. I programmi per la serata erano favolosi: arrivati a Verona, saremmo andati a cenare in un bel ristorantino, un giretto per la città... Wow! Questo soggiorno ci voleva proprio! Dopo tanto studio e laboratorio, dopo azoto su azoto, dopo fibre che non servono più, la nottata prepremio già ce la sognavamo di notte un mese fa!
Ovvio che le cose non devono mai andare come dovrebbero e un'avventura alquanto buffa ci ha reso partecipi!
Caro il mio Pata, afferra il mio trolley, lo solleva, lo incastra sul bagagliaio e chiude, sì chiude, chiude per bene (non sia mai che qualcuno riesca ad aprire), chiude con forza e controlla di aver chiuso il cofano bagagliaio. Con le chiavi della macchina dentro.
Mannaggiaaaaa! Ma santa patata! Ma come si fa?! Speravo scherzasse, ridevo per lo scherzo che gli stava venendo bene, sì perchè questi scherzi me li fa sempre, riesce sempre a farmi credere qualcosa che non è, e invece stavolta, in partenza per il nostro soggiorno, la chiave della macchina era rimasta dentro il bagagliaio.
Che si fa? Si spacca il finestrino? Si forza la serratura? In 3 con fili di ferro infilati dentro le serrature per mezz'ora, per arrivare a capire che la chiusura della Punto è così tenace che non si sarebbe mai potuta arrendere ai nostri molteplici tentativi. Sotto gli occhi dei passanti, le comiche!
Che si fa allora? La duplice copia della chiave è a Lignano Sabbiadoro. Va bene, andiamo a Lignano Sabbia d'ozio ma come? Un'altra macchina c'è ma... Ma porco cane, il giorno prima avevo parcheggiato la macchina a metà cancello con tanto di freno a mano e marcia in prima. Saggia! E allora, sollevano la macchina, la spostano a sufficienza, escono con l'altra e partiamo per Latisana.
Senti Pata, i 160 km orari con me non li fai più, hai capito?!
Tornati da Lignano apriamo la Punto e ci avviamo verso Verona. Dopo 10 minuti di autostrada la macchina comincia a fare un rumore strano e con i sudori alla fronte ci guardiamo e ci diciamo che sarebbe stato il caso di entrare nella prima chiesa che incontravamo...
Arrivati, anzi direi, miracolosamente arrivati, parcheggiamo e rimaniamo incantati dalla bellezza di Verona di notte. Ci avviamo verso l'hotel Bologna, ci affidano la stanza, teste sul cuscino e cadiamo in un sonno profondo. Altrimenti non si poteva fare, ve lo giuro.
Ieri mattina ci alziamo presto, l'Arena non era ancora colpita dal sole ma ricordo l'intensità della luce, il brulicare della gente e il freddo pungente. Era arrivato il grande giorno.
Indosso il leggero abitino, trucco leggermente il viso e incontro il sorriso di chi mi è vicino.
Cammino per la strada, acquisto delle riviste, leggo gli articoli e sorrido. Sorrido di fronte al fatto che i giornalisti hanno l'arte della creazione: da una parola, un romanzo. Montano a neve i fatti e li decorano con canditi, una spruzzata di zucchero a velo e la notizia è pronta, anche se rielaborata.
Appena arrivata a Casa di Giulietta rilascio la mia prima intervista. Salgo le scale e attendo l'altra vincitrice.
Arriva Olga. Non sale le scale, ma ci arriva comunque e porta allegria in sala. Mi stringe e mi fa i complimenti.
Arrivano le autorità, arrivano i giornalisti, Telenuovo, Rai Tre, Tele Chiara, Rete Veneto, il Corriere della Sera, l'Arena, il Mattino di Padova (uff! Non c'era la Tribuna!). Le interviste diventano presto un'abitudine e sorrido, incurante di essere negli scatti dei fotografi.
Viene letta la lettera, mi rabbuio un po' ma mi consolo pensando al fatto che l'amore sia altro.
Un giornalista persino allunga la mano e mi lascia il suo bigliettino da visita... Sì, ok, ti te voi altro!
Papà si commuove, lo fa anche mia sorella. Quella lettera l'ho scritta piangendo, lo vide anche il Vit che sa più di tutti quanto per quella storia sia stata male.
La giornata è terminata con un grande pranzo e un romantico giro per Verona.
Il vero pranzo però è stato quello di ieri sera a Soave.
Anch'io ho avuto il mio momento di gloria. Oggi i giornali hanno scritto litri di boiate ma la verità è dentro di me.
Grazie Alessandra, grazie Daniela, grazie Martina, grazie Dalai, grazie Doddly, grazie Vit, grazie Aliter, grazie per esservi ricordati di me in questa occasione che per me era molto importante.
Grazie Fossette per non essertela presa che sei finito sulla stampa.
Grazie Paolo per la tua presenza alla cerimonia.
Grazie pulce. Grazie di esserci.