venerdì 16 novembre 2007

Il porto

"Vivi il tuo attuale amore serenamente, senza pensarci più di tanto. E' normale avere un tuffo al cuore quando vedi la persona che hai amato, è capitato pure a me, ma mi è bastato stare cinque minuti con la persona che mi era vicina in quel momento per capire che non valeva la pena star male pensando a chi non mi meritava. Per me non è stato facile dimenticare una storia di 3 anni, ma mi ha aiutato enormemente lasciarmi amare e amare la mia attuale ragazza. All'inizio è difficile, ti credo, ma fai un po' la stronza, la falsa se vuoi, non dire sempre cosa pensi, certe gelosie tienile per te... alia... lo scorrere inevitabile del tempo cancella tutto. Dimostrati forte..."

"Ora sono a casa. ***, non so come ringraziarti, a voce non ce la farò, ma di solito scrivendo dico tutto quello che vorrei dire a voce. Grazie di cuore per tutti gli sms che mi hai scritto in tutto questo lungo arco di tempo. Grazie perchè capivi anche senza che parlassi, grazie perchè c'eri nel momento in cui qualcuno mi ha preso con la stessa velocità con cui mi ha mollato. E soprattutto perchè mi comprendevi senza avere tante spiegazioni. Alia... "

E' difficile descrivere la serata di ieri sera, lo è per me perchè ho paura che "questo fantasma che appare e scompare" mi stia facendo perdere la vera percezione delle cose, il discernere quali siano i veri sentimenti, o meglio, i sentimenti che meritano la mia attenzione. Dovrebbe essere terminato il periodo dello star male per un ragazzo che non merita questo mio soffrire che si dilunga ormai da troppo tempo. Ci incrociamo come minimo tre volte al giorno e anche se siamo da soli nel corridoio che porta alla biblioteca non abbiamo proprio il coraggio di salutarci.
La canoista 'azzo, proprio con la canoista!
Ricordo ancora quando ormai più di due anni fa, in una delle nostre usuali pause caffè mentre stavo studiando per l'esame di microbiologia, abbiamo fatto un'animata chiacchierata assieme. Continuavo a dirgli che un solo bacio può illudere una persona, ignara del fatto che un anno dopo me lo sarei ritrovato disteso sul mio letto a baciarmi.
"Che cazzo la baci a caso?! Solo per il gusto di avere una ragazza in più nella lista? Così la puoi illudere cretino!", gli dicevo io irritata dal suo atteggiamento.
"Che vuoi che sia un bacio! Ci vuol BEN altro perchè una persona s'illuda!", mi rispondeva lui.
E ricordo come Angela sostenesse la mia teoria.
Imparai poi col tempo che un bacio, dato una sera qualunque, in un qualunque posto, non sarebbe stato una promessa. D'altro canto uscivo allora dalla mia grande storia d'amore, quella che ha sconvolto ogni mia sicurezza, quella che, una volta passato il dolore di aver perso l'unica persona che avrei voluto sposare nella mia vita, mi ha spinto a conoscere il mondo dell'improvvisazione, quel vortice di "bacio, bacio senza farmi tanti problemi, bacio e mi lascio trasportare, bacio e poi sarà quel che sarà". Lunga peregrinazione tra i luoghi più disparati, sentimenti offri 3 e paghi in culo 6, razione doppia di inculate, soprattutto se non hai il carattere addomesticato, provato dagli anni di esperienza. Io il bacio lo davo perchè una persona mi piaceva e lo davo perchè sentivo le farfalline allo stomaco.
Bei tempi.
Così ieri sera lo vedo teneramente al Wallaby con quella stessa persona che, a detta di lui, era una tipa da farsi una sera e via. E poi la scoperta che sono assieme. E' assieme alla canoista! Quant'è graziosa quella ragazza. Lo segue come un cagnolino, l'avevo proprio notata all'università. Al Dani sbavava dietro sin da quando era matricoletta alle prime armi! Angi, te la ricordi in biblio? Che cara! Frequentava la biblioteca per vederlo e per vedere se quel bacio e qualcosa di più le avrebbe portato fortuna! Cazzo, se le ha portato fortuna!
Uscita dal Wallaby, ho iniziato a camminare a vuoto, poi mi sono rifugiata nella mia adorata camera. Mando un sms alla mia Doddly: "Voglio andare al ponticello", lei senza pensarci molto torna a casa e mi accompagna.
La camminata è stata bellissima. Avvolte dal nostro caldo piumino, a mezzanotte di una notte poco spensierata, ci siamo incamminate per mano, in mezzo ai campi con direzione il ponticello. Il cielo era stellato e il freddo ci aveva congelato le gambe.
Una stellina più luminosa delle altre è stata incastonata nella pietra del ponticello ed ora è lì. In attesa di un qualcuno che non arriverà mai. Mai più.
Al ritorno parliamo di un argomento stranissimo e ci diciamo che c'è una cosa, almeno una cosa, percui vale la pena tutto questo. Ce lo diciamo e impaurite proseguiamo verso casa.
Voglio un porto, voglio IL porto dove approdare, dopo questo lungo viaggio a vele spiegate nel mare dell'incertezza.

(16.11.'07, ore 20.40)



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