mercoledì 27 giugno 2007

Lezioni di vita


E piano piano cominci ad imparare
che un bacio non è un contratto

che un regalo non è una promessa.
Ad accettare le sconfitte a testa alta
andando avanti con la grazia di una donna
e non con il pianto di un bimbo.
E impari a costruirti la strada sull'oggi,
il terreno del domani è troppo incerto per fare progetti,
il futuro ha il vizio di cadere a metà del volo.

Dopo un pò impari che anche il Sole può bruciarti
se ne prendi troppo.
Così coltivi il tuo giardino, adorni la tua anima
invece di aspettare che qualcuno ti porti dei fiori.
E impari che puoi resistere, che davvero sei forte,
che davvero hai dei valori.
E impari, impari, e impari ancora.
Ad ogni addio.


(dal web)

martedì 26 giugno 2007

La lieta notizia

Adesso non mi verrà più a prendere se piove, nè si preoccuperà di venirmi a portare l'ombrello se devo raggiungere la Ca' Gialla. Non mi porterà più al Piazza Grande a mangiare patatite fritte e cotoletta, nè andremo più a mangiare la "patatona" al Dolce Vita.
"Io prendo una patatona" - Diceva per me, perchè io mi vergognavo a dirlo alla cameriera.

Dio che gelosa e possessiva che sono! E sapendo che lo sono, ieri sera quasi non riusciva a darmi la lieta notizia.

"Ti devo parlare, ma so che ci rimarrai male" - Lui.

"L'ho capito senza che tu me lo debba dire. Sei insieme a R******. L'ho percepito perchè con me sei diventato indescrivibilmente freddo da un mese" - Io.

"E' così"- Lui.

"Sono felice per te" - Io.

Poi il mio silenzio e qualche lacrima.

"Vedi, lo sapevo. Te lo dovevo dire di persona. So che ora stai facendo qualche lacrima. Capisci, ti avrei abbracciato..." - Lui.

"Ora cambierà tutto. Se lo sapevo, in gita non sarei stata così come sono stata con te" - Io.

"Non riuscivo a dirtelo, davvero. Non deve cambiare nulla. Nulla. Lo sai" - Lui.

E così termina la telefonata.


Non sai quanto mi hai coccolato, viziato e impreziosito. Sei una di quelle splendide persone che ho incontrato durante questi ultimi anni, all'Agripolis. Una delle persone che in assoluto mi è stata più vicina in quest'ultimo anno. Hai fatto di tutto per me: dall'andarmi a prendere le frittelle con la crema perchè avevo passato l'esame di ecofisiologia al cantare con me a squarciagola la canzone "Why", dai fiori al portachiavi...

Hai presente quando alle sei di sera mi portavi in appartamento? Si ripeteva ogni volta la scena di Babi che da dentro alla macchina vedeva Step...

E la sera di San Valentino, quando sei salito in appartamento quasi contemporaneamente a Daniele. Tu, con la rosa. Lui, con i guanti.

R******, buona scelta.

Te lo affido.


Tell me... Whyyyyyyyyyyy...

domenica 24 giugno 2007

Mánda una señal

Los dìas se pasan sin ti
Las noches se alargan sin ti
Sin tu amor, sin tus besos.

La canticchiavo male, lo so. E mi dicevi di tacere perchè altrimenti ti rovinavo la canzone.
Questa canzone è un misto di Andalusia (perchè è lì che l'ho scoperta) e di rocca d'Asolo (perchè inconsapevolmente la mia mente ieri sera continuava a riprodurla) ma, pensandoci a fondo, è un tutt'uno perchè tu hai l'Andalusia nell'anima e ieri sera eri lì con me, in rocca.

All'orizzonte l'albeggiare.

Quell'alba che dall'alto era un incanto.

I grilli e i galli.

Alle 5 ero a letto e leggevo questo messaggio: "Stamattina sei tu la luce che illumina l'alba"
Nonostante l'emozionante serata, sono un po' disorientata.
Settimana un po' strana quella che mi sono lasciata alle spalle...
La cosa triste è che in entrambi i casi, nonostante diversi, ciò che è successo è limitato ad un determinato arco di tempo. Nessuna prospettiva futura, solo un doppio carpe diem.

venerdì 22 giugno 2007

Il mazzetto di Daucus carota

Ed i giorni da prima lontani saranno anni
E ti scorderai di me

Quando piove i profili e le case ricordano te
E sarà bellissimo
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te
Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire
E riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante
Ma pure avendoti qui ti sentirei distante
Cosa può significare sentirsi piccolo
Quando sei il più grande sogno il più grande incubo
Siamo figli di mondi diversi una sola memoria
Che cancella e disegna distratta la stessa storia
Tiziano Ferro


Mp3 sul taschino dei pantaloni, Silver rosse ai piedi, occhiali da sole, scendi le scale velocemente, corri fino a dove puoi, sei curve a 90°, campo di grano a destra, una lonicera profumata a sinistra, gli Euganei di fronte, una strada rialzata e ben limitata da due canali e...
il ponte.
Un mazzetto di Daucus carota tenuto fermo da un mattone rosso.
Mi manca quella corsa vitale. Fatta qui, nel mio paese, quella corsa non ha alcun senso.

mercoledì 20 giugno 2007

Ponticello = non c'è 2 senza 3!

22.30 di lunedì sera. Troppo presto per andare a casa.
"Sali in macchina, portiamo a casa T****, poi porto a casa anche te!"
"Ok!" (eravamo al Light Blue! Era necessario un passaggio per andare in appartamento? Macchè! Saranno 30 i metri di distanza tra il locale e dove abito! Cmq salgo e me ne sto zitta tanto non sa dove abito!)
Ci ritroviamo sul ponticello. Lasciamo la Golf verde parcheggiata lungo l'argine e noi scendiamo.
Tra il gracchiare insistente delle rane, inizio la mia fase logorroica.
Lui la spegne in maniera furtiva ed energetica.
Una falce di luna quasi dietro i colli Euganei illumina il canale e lo colora d'argento.
Ed illumina anche le sue fossette.
Ai piedi ci lasciamo il foglietto con scritto: "Buon complenno Fossette. Ti voglio bene."
Ma quelle fossette, quelle della scritta, sono le fossette che mi hanno fatto impazzire mesi fa.
In poche parole sono altre fossette.
Mi divincolo e gli dico: "Non ha senso. Portami a casa!"
Mi accarezza e poi mi fa salire.

Ora sto male, ieri sera ho bevuto in ordine: uno spritz, un Lucano, un rhum e pera, un Baylis con la panna montata sopra, un aperitivo con ananas e un non so come si chiamasse quella delizia rosa e un Tequila bum bum. Abbiamo pagato con 40 euro e ci sono stati restituiti 2 pezzi da 20! Grande K****, ti adoriamo!!!
E così ubriache abbiam fatto un paio di malanni! Ah!

Che cavolo di fase di vita sto passando? Boh!


sabato 16 giugno 2007

Colori, sentori, sapori, rumori, tepori d'Andalusia

Sono a corto di forze ma non posso andare a letto senza lasciare qualche traccia sul mio blog di questa meravigliosa vacanza. Almeria, Murcia e Granada, non ci sono aggettivi per descrivere il loro incanto.


Si dice che per imparare a vivere appieno e per essere totalmente coinvolti nelle esperienze che si affrontano sia necessario far uso dei cinque sensi i quali ci consentono di entrare in sintonia con il luogo che si sta visitando. E così è stato. Ecco quindi le sensazioni che ho potuto percepire con i miei cinque sensi, le soglie d'ingresso dei colori, dei sentori, dei sapori, dei rumori e dei tepori dell'Andalusia.

Ho visto un cielo terso, azzurro, di quell'azzurro compatto che non lascia spazio alle bianche nuvole che solo di rado ne hanno interrotto l'uniformità. Un azzurro vivace, pieno di trasparenza in grado di dare il giusto contrasto al giallo paglierino del grano e al giallo limone dello Spartium junceum distribuito a macchie tra la brulla e rada vegetazione.
Vaste erano le distese di olivi dai fusti possenti e dalla tipica chioma verde argentata, di agrumi, limoni, aranci e mandarini ai quali si aggiungevano, nelle zone più aride, cespugli spinosi e piante di finocchio selvatico (Foeniculum vulgare). Un elemento che caratterizzava fortemente il territorio era la presenza di ogni genere di succulente come le agavi, dalle lunghe foglie carnose striate di giallo sui i bordi e molte varietà di cactacee.
E che dire poi degli oleandri in fiore lungo le strade, degli ibischi dai grandi fiori color arancio e rosso porpora e delle buganvillee che formano vivaci macchie viola o rosso acceso...
Una cosa poi mi ha proprio colpito. A Capo de Gata ho visto per la prima volta nella mia vita lo Statice cordata (Limonium cordatum) in forma spontanea mentre noi, qui in Italia, lo coltiviamo in serra come fiore che poi si può seccare.

Ho sentito i profumi tipici del mare che però lì erano potenziati come in nessun altro luogo. Camminando poi per le strade di Granada si poteva sentire l'odore pungente della salsa ali-oli della quale ho fatto vere e proprie scorpacciate bevendo, senza neanche accorgermene, interi bicchieri di birra.
Sono rimasta anche molto colpita dai mille profumi di fiori ed essenze provenienti dal quartiere arabo dell'Albaicìn.

Ho gustato le "tapas", le celeberrime "tapas", assaggini di vario genere che vengono serviti in piccole quantità assieme alla birra. In questo modo se ne possono provare di moltissimi gusti e vanno condivisi con il gruppo. L'usanza è quella di non rimanere in un solo locale a mangiare le tapas ma di muoversi da un locale all'altro divertendosi a parlare e a scherzare con gli amici. Buonissime le papate con la salsa all'aglio di cui ho parlato prima, eccezionale il prosciutto crudo spagnolo tagliato abbastanza spesso con il coltello e straordinario il pesce fritto.

Ho sentito ripetutamente il suono del didgeridoo, strumento musicale originario degli Aborigeni dell'Australia. Fuori dalla cattedrale di Granada c'era appunto un suonatore di questo strumento che con la sua cadenzata melodia ha accompagnato tutta la mia intera visita della città. Io nemmeno sapevo esistessero didgeridoo così lunghi e variopinti!

Ho apprezzato il tepore del clima mediterraneo.

Ed ora diamo spazio ai ricordi che rimarranno per sempre impressi nella mia memoria. Farò un lungo elenco probabilmente perchè non riuscirei ad unire singoli flash tra di loro o forse perchè ricordo dei momenti presi singolarmente e poco contestualizzabili che hanno però un'autentica magia degna di essere impressa in un mio post come questo.

  • Il prof. Pimpini, questa figura emblematica che all'età di settant'anni ci ha seguito quasi ovunque riposandosi di tanto in tanto in qualche panchina. Che forza, che voglia di vivere in mezzo a noi, che voglia di insegnarci che si è intelligenti e maturi se si è prima di tutto umili. E lui ha dimostrato la sua umiltà con tutti, anche in aereo, quando un turista gli ha chiesto che cosa fossero quei puntini grigi che in file ordinate ricoprivano intere colline. Lui ha risposto esattamente così: "Secondo la mia umile opinione, dovrebbero essere ulivi". Altro che l'utilizzo del condizionale, dentro quell'aereo il prof. era l'unica persona degna dell'utilizzo di un "sono ulivi, dei meravigliosi ulivi, di sicuro". Sono davvero fiera di averlo scelto come mio relatore per la laurea specialistica.

  • Il gruppo compatto: 20 ragazzi che mi hanno visto crescere, sputtanato alla grande ma anche voluto bene in egual modo. Risate al tavolo per stupidaggini, il mio bicchiere mai vuoto e gli insulti alla mia frase: "Basta alcool, non ne posso più! Scusi, posso avere dell'acqua?!" E la loro risposta al cameriere: "Non la ascolti, lasci perdere, prende birra eccome!".

  • Lele e Luca, gli immancabili Ale e Franz, come io li ho sempre chiamati. Siete forti e vi voglio un bene dell'anima!

  • La frase che una sera mi ha fatto incazzare: "Sotto la terza non è amore"

  • L'Almeria e i suoi ecomostri, serre comprese.

  • I bagni in acqua e le onde che mi scaraventavano per terra.

  • La Cabana del Tio Tom.

  • Le pance dopo le mangiate da 50 euro!

  • Il vento di Salobrena e la sabbia che si alzava e punzecchiava!
  • L'Acanto che cresceva ovunque
  • La mistica magia dell'Alhambra
  • La memorabile balla di martedì sera per quei cazzo di messaggi. Cmq il Malibù era proprio buono solo che al posto di berlo assieme alla Coca come di solito si fa, me l'hanno fatto gustare liscio, visto che con il Baylis non ne volevo sapere di partire! Sembrava acqua fresca! Stadifatto che vestita mi hanno messo a letto, e il giorno dopo mi son svegliata non rincoglionita, peggio! Ah, per quei cazzo di sms!
  • La tenerezza di Lele. Ma ciò che si è fatto in Spagna rimane in Spagna. L'avevamo promesso.

Foto? Dai ne metto qualcuna...


Lele ha riempito di sassi lo zaino di Luca!!


Le piramidi in acqua dei ragazzi!


Le mangiate di pesce!


venerdì 8 giugno 2007

Andalusia, I'm coming!


I'm going to fly away...

mercoledì 6 giugno 2007

Pollo e peperoni :-)

Sai A., mi sa che insieme a Carlo c'è almeno un'altra persona che si lamenterà della tua partenza per l'Erasmus! Infatti chi mi farà ancora quel delizioso pollo con i peperoni che tra mille chiacchiere ieri sera ci siamo divorate in pochi minuti? Ahhh! Santa pazienza! Dovrò attendere almeno un semestre, quello freddo e tedioso, cioè quello invernale!!!

Avrei voluto di cuore terminare la serata con te, sono sincera. Tutto sarebbe filato più o meno liscio se non fosse arrivata la telefonata del Nico. Dico più o meno liscio perchè inconsciamente saremmo arrivate al tendone e sarei rimasta "incastrata" dalla situazione tanto da non potermi concedere la fuga... E invece ho voluto andarmene a casa, non senza avere un nodo alla gola grande così: O!!! Non perchè tu andavi e io no ma perchè io non riuscivo a venire.
Poi, era pure il suo compleanno.

Che tristezza stamattina. Vado a patologia II, mi ritrovo seduta vicino ad Emanuele e mi accorgo che neanche ci diciamo più il ciao di cortesia. Poi, prima di andare a prendere l'autobus per tornare a casa, accompagno Giu in biblioteca, lì incrocio Daniele e anche in quel caso aumentano i nostri passi, abbassiamo la testa, guardiamo il cellulare e non ci salutiamo. Che tristezza di rapporti, che mancanza di stima, che superficialità, che schifo! Bleah!

Oggi inizio a preparare un po' di cose per la Spagna. Se potessi, lascerei ben volentieri a casa la testa! Ho voglia di svagarmi e i miei compagni di corso sono di sicuro la materia migliore per una settimana di svago... Poi ci siamo fatti una sacra promessa: ciò che si farà in Spagna, resterà in Spagna. Nulla varcherà i confini italiani!
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Inoltre, ben arrivato Nokia 2626! Ti accolgo volentieri al mio fianco! Pronto per sopportarmi allora??! Mah! Quando sei arrivato tra le mie mani inesperte di avanzate tecnologie (che poi tanto avanzato non è come cellulare), ti ho visto esitare per un attimo! Ma non ti preoccupare, anche il Toast aveva avuto la stessa reazione, poi però tutto si è risolto e siamo entrati in grande sintonia.
Ti auguro uno splendido soggiorno nel mio zaino, nella tasca del quale ti custodisco gelosamente.


Auguri Doddlina (01.06.'07). Il regalo è un po' egocentrico... c'è Diddlina... però so che le borse sono la tua passione e allora spero ti piaccia!

Auguri Fossette (05.06.'07). Gli auguri sono sul ponticello!
Spiegami solo una cosa: come CAZZO fai, dimmi, come CAZZOOOOOO fai a passarmi dietro in biblioteca, come CAZZZZZZZZZZO fai a fare 10 metri di passo veloce evitandomi alla grande? Cosa cazzzzzzoooooooo abbassi quella cazzzzzzoooooo di testa! Quella cazzzoooooo di testa a suo tempo potevi BEN usarla!

Scappo!


domenica 3 giugno 2007

venerdì 1 giugno 2007

Phytolacca americana

E' da un po' che tenevo sott'occhio una pianta parecchio robusta. Andavo a correre e di giorno in giorno la vedevo crescere maestosa ai piedi di un gelso.
E solo stasera, studiando le piante esotiche per l'esame di lunedì, vengo a conoscenza del suo nome: Phytolacca americana (o uva turca), pianta che in autunno spicca per il colore rosso delle foglie e dei frutti, tant'è che in passato era usata per tingere e per rinforzare il colore di vini e caramelle, anche se superando certe quantità i frutti provocano il vomito.

Anche per oggi, dunque, apprendo qualcosa.

PS: una settimana fa le ho pure scattato delle foto perchè era interessante vedere l'effetto dell'erbicida su questa pianta: enormi chiazze gialle che a macchia d'olio si espandono sulle foglie. Povera!