venerdì 22 giugno 2007

Il mazzetto di Daucus carota

Ed i giorni da prima lontani saranno anni
E ti scorderai di me

Quando piove i profili e le case ricordano te
E sarà bellissimo
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te
Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire
E riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante
Ma pure avendoti qui ti sentirei distante
Cosa può significare sentirsi piccolo
Quando sei il più grande sogno il più grande incubo
Siamo figli di mondi diversi una sola memoria
Che cancella e disegna distratta la stessa storia
Tiziano Ferro


Mp3 sul taschino dei pantaloni, Silver rosse ai piedi, occhiali da sole, scendi le scale velocemente, corri fino a dove puoi, sei curve a 90°, campo di grano a destra, una lonicera profumata a sinistra, gli Euganei di fronte, una strada rialzata e ben limitata da due canali e...
il ponte.
Un mazzetto di Daucus carota tenuto fermo da un mattone rosso.
Mi manca quella corsa vitale. Fatta qui, nel mio paese, quella corsa non ha alcun senso.