martedì 29 maggio 2007

Essere giudicata

Essere giudicata per una scritta in bagno, fatta a matita, lunga una decina di righe, non di più. Scritta con sentimento. E si poteva percepire.

Essere giudicata per una scritta sull'asfalto, forse per l'invidia di non averne mai ricevuto una di così grande e in un posto così romantico.

Essere giucata perchè si è schive come gli animali selvatici. Evito il gruppo, quel gruppo dentro il quale mi sento claustrofobica e mi vengono tutte le reazioni più irrazionali. Siete un gruppo chiuso, lasciate poco spazio al diverso; non sia mai che possano esistere scambi interspecifici! Quelli intraspecifici sono i migliori, il restante è così, colà, non va bene, è da ingenui, è da immaturi...

Essere giudicata perchè metabolizzo a rilento e non sono in grado di celare questa lenta, lentissima digestione.

Essere giudicata perchè l'ubriacatura era per lui ed era eccessiva.

Essere giudicata perchè chiedo l'abbraccio. Chi mi conosce sa che per metà mi nutro di abbracci, per metà, di pasti a casa, per un decimo, di pasti in appartamento, per un millesimo, di pasti in mensa.

Sentite tridentini: che siano scritte, che siano reazioni, che siano tempi per metabolizzare, che siano insane ubriacature, che siano abbracci, mail e messaggi, che siano sentimenti ed emozioni, queste cose appartengono ad 1 essere umano ed in quanto tali sono sui generis. Appartengono a me ed hanno un' unica direzione: Daniele. Quindi, voi, cosa vi mettete in mezzo?
Cosa c'è di più soggettivo di quello che io sto provando, vivendo e digerendo? Modalità, tempi, importanza, gesti, affermazioni, sentimenti, desideri... sono cose intime e appartengono a me, non alla bocca di chi le vuole giudicare.
Parlatemi di più, conoscete la persona che sono e solo allora, GIUDICATEMI.

Ma non giudicatemi per una cosa, tra le cento cose che quotidianamente faccio.

Riduttivo, direi.

'Sto Ale Inox, del quale avevo reverendo rispetto!

Se c'è qualcuno che si può permettere di dire qualcosa, perchè ne ha tutti i diritti, è Daniele. E basta. Invece lui non parla...