sabato 7 luglio 2007

Robur, roboris...

"Io penso che nella vita di ciascuno di noi ci sia un momento, il momento della illuminazione sulla via di Damasco. Credo che nella vita mia questo momento mi sia occorso in presenza di una quercia, non ricordo più quando nè quale delle migliaia di querce viste nei miei viaggi e passeggiate o scorribande durante gli ormai lontani giorni in cui andavo a caccia. Dentro di me tutte queste immagini si sono fuse in una quercia unica che continua a crescere: una quercia libera con tutto lo spazio attorno che le occorre per potere espandere la chioma, ogni giorno più ricca, con il suo corso che non è mai lo stesso dentro ogni stagione: a primavera coi suoi colori tenui acquerello, i verdi teneri, i toni bruni e rosei, le ombre leggere e trasparenti, il casco possente del verde, denso uniforme intenso dell'estate con il suo grande cerchio di ombra ininterrotta, le ruggini delle foglie nell'autunno che perdurano fin dentro l'anno nuovo e il disegno dei suoi rami contro i cieli freddi nitidi azzurri puri o nebbiosi o il nero bagnato e lucido dei rami nudi contro la neve, d'inverno.
Occorre di più: avere la quercia dentro il sangue, poter chiudere gli occhi e avvertire dentro il suo ritmo, il generarsi della sua forma nel tempo."

Ippolito Pizzetti, Pollice verde. Il giardinaggio: un hobby, una filosofia, un'arte.