sabato 4 agosto 2007

Dai silenzi del Nuvolau ai rumori dell'Arcella

"Il mondo è pieno di persone meravigliose" mi ha detto la Vet un giorno, quando mi capitava di sentirmi delusa per la diffusa superficialità che ormai incontravo ovunque. "Ci sono persone belle, genuine, interessanti, basta saperle riconoscere" continuava a dirmi in quel pomeriggio di gennaio al telefono.

E' vero, s'incontrano splendide persone durante il nostro cammino di vita, quel treno a tanti scompartimenti dove di tanto in tanto in qualche fermata salgono persone e in qualche altra ne scendono. Questi compagni di viaggio.


E vedere l'Alta Via che ho percorso in questa settimana come il percorso della mia vita? Si parte da un lago, l'acqua come elemento originario, e si arriva ad una meta, solamente dopo tante fatiche, affaticamenti che però ti danno la possibilità di apprezzare quello che raggiungi.

Si raggiunge la meta camminando anche 8 ore al giorno, facendo irte salite come quella per raggiungere il rifugio Biella e ripide discese come quella per arrivare al Pederù. E cammini con lo zainone in spalla che ti toglie il fiato. Devi infatti alzarne il fondo e fare un profondo respiro per riprendere la camminata.


E c'è almeno un prezioso compagno di viaggio che ti sorride quando ti vede stanca, spossata. Abbozza un sorriso che cela tante parole, non inutili ma non indispensabili quando manca il respiro per proseguire il cammino. E quel compagno di viaggio allevia ogni tuo peso, materiale e non. Senza mai dire "Sono stanco". E tu gli sei dietro e vedi il suo zaino che contiene anche parte del tuo zaino.

Questo viaggio ha una sorta di carta d'identità che abbiamo inventato io e Antonio durante la discesa al passo Giau. Molte cose purtroppo le ho dimenticate, comunque cercherò di farle riaffiorare...


- Hai una sola foto a disposizione durante il viaggio. Se dovessi ripetere la camminata, per che cosa riserveresti quella foto? Per il tramonto che sono riuscita a vedere dal rif. Lagazuoi.
- La tappa più entusiasmante? Quella dal rif. Lavarella al rif. Lagazuoi. Tappa estremamente difficile ma altrettanto affascinante per la ricchezza di paesaggi, per il silenzio di quei posti, per la luce di quel mattino e per il colore del cielo di quella giornata.
- Il rifugio più bello? Il Nuvolau perchè ha qualcosa di mistico quel posticino. Ricordo bene la piccola sala in cui abbiamo cenato con un piatto di spezzali alla panna e speck... Deliziosa la cena e deliziosa l'atmosfera di quel rifugio sul cocuzzolo della montagna.
- La chiacchierata più bella? Quella di mercoledì notte, a causa della quale qualcuno ha inveito contro di noi con un "Non riesco a dormire!".
- Il momento più bello? Quando mercoledì mattina su uno spiazzo ricoperto da terra limosa ho trovato la scritta "Dai Diana" fatta da due ragazze che avevamo conosciuto la sera prima e che avevano percepito la mia fatica nell'affrontare quest'avventura!
- Il momento più ardito? Quando sono scesa dalla cuccetta per raggiungere il corridoio...
- Il flash più bello? Il sorriso del mio compagno di viaggio, anche quando portava sulle spalle 3-4 kg in più dei suoi 13!
- Le indimenticabili (2): "fai star bene una persona!"
- I personaggi: gli sposini di Teolo, il fantastico gruppo di Pavia (Angela, Maurizio e la biondina), Matthew (un forestale trentenne proveniente dall'Australia), le due sorelle di Novara, Paola e Chiara, Clara (la mamma sclerata in cerca di tranquillità, in vacanza da sola per una settimana), i plebei di Ponte San Niccolò, gli idraulici e il rifornitore di sementi (...).
- L'umore: alle stelle!
- Il momento in cui ho detto "Non ce la faccio": bivio Lavarella-Fanes
- Un ricordo per sempre? La foto della colazione di questa mattina! Grazieeeeee!!!


Certe notti somigliano a un vizio che non voglio smettere, smettere mai.
Certe notti fai un po' di cagnara che sentano che non cambierai più.
Certe notti c'hai qualche ferita che qualche tua amica disinfetterà. E si può restare soli, certe notti qui, che chi s'accontenta gode, così così. Certe notti o sei sveglio, o non sarai sveglio mai.
Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c'è.
Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te.
Non si può restare soli, certe notti qui, che se ti accontenti godi, così così.
Certe notti sei solo più allegro, più ingordo, più ingenuo e coglione che puoi quelle notti son proprio quel vizio che non voglio smettere, smettere, mai. Non si può restare soli, certe notti qui, che chi s'accontenta gode, così, così. Certe notti sei sveglio o non sarai sveglio mai.
Certe notti qui, certe notti qui, certe notti qui.

(Certe notti, Ligabue)


Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te...