sabato 10 marzo 2007

Il cuscino profuma di vaniglia

Oggi ho dormito moltissimo. Stesa sul divano della cucina, ascoltavo ripetutamente le ultime canzoni che ho inserito nell'mp3 e pensavo al piccolo Dani. A quanto inconsapevolmente mi ha accarezzato giovedì notte. Ricordo dei suoi gesti che sono solo suoi, nessun altro mai me li aveva riservati...
Ad un certo punto ho sentito che prendeva i miei capelli con l'indice e li arrotolava, li arrotolava, li arrotolava, poi faceva passare lo stesso dito lungo tutta la chioma e - di capelli ne ho davvero tanti - con la mano rimaneva incastrato nell'ultimo tratto della sua lenta corsa...
- Aspetta, ferma, ti sciolgo io il nodo...vai piano! No così, non tirare! - Mi diceva.
Mio piccolo Dani, ho paura per me. Mi sto affezionando a quel tuo visino da angelo, alle tue fossette che m'inteneriscono sempre tanto...
Che dire poi di quando mi accarezzi in continuazione il fondoschiena, passi da una natica all'altra con una dolcezza indescrivibile. Ti fermi sul solco e poi riparti nel tuo viaggio esplorativo. Ma siamo ancora alla partenza e ho paura del dopo.
Domani sera vado a L. perchè lui è in appartamento da solo... Gli ho detto che sarei rimasta a fargli compagnia ma non era molto d'accordo. Ne comprendo il motivo.
Non parliamo di quando ci siamo baciati alla porta. Giocavamo con le nostre dita, grattini ingenui.

C'è qualcosa che non va. Forse.